RI.CO.EM: Studio e validazione di un nuovo processo industriale, a RIdotto COnsumo energetico e ridotte EMissioni nell’ambiente, per la riconversione organizzativa e produttiva della LINEA INDUSTRIALE di ceramica tecnica industriale a base di allumina sinterizzata.
Progetto cofinanziato dalla Regione Toscana e portato avanti da Ergon Research in partenariato con Industrie Bitossi Spa (capofila del progetto) e altre aziende Toscane.
Bandi RSI 2014 – Bando 1 – D.D. n. 3389 del 30.07.2014 scadenza 05.06.2015 POR FESR 2014-2020 – Domanda CUP 3389.30072014.067000029
- Budget totale del progetto: € 3.019.286,75
- Budget Ergon Research srl: € 321.681,81
- Sostegno finanziario ricevuto: € 139.477,05
L’idea del progetto RI.CO.EM è quella di ridurre il consumo di gas nella produzione di sfere di allumina ad alta densità (Alubit®), mantenendo e/o migliorando la qualità del prodotto e riducendo le emissioni. L’idea si basa sull’uso di un forno continuo a camera verticale e si fonda sui concetti:a)eliminazione dei contenitori di refrattario che trasportano le sfere crude all’interno del forno e che riscaldate trasmettono e mantengono il calore. Tale calore è inutile ai fini del processo di sinterizzazione. Nel progetto si introdurrà il materiale nel forno senza il refrattario di supporto; b)riduzione dei volumi di aria in uscita: la geometria del forno a camera chiusa, all’interno del quale verrà fatto avvenire anche il de-bonding dei leganti organici usati in composizione consente la eliminazione delle arie false. La messa a punto del processo in un forno innovativo porterà un’ottimizzazione organizzativa che vede la riduzione del consumi, delle emissioni e degli interventi di manutenzione ed automazione in produzione. Con il presente progetto ci si pone l’obiettivo di superare ulteriormente questo stato dell’arte arrivando ad una drastica riduzione del consumo energetico da 180 m3/Ton a 80 m3/Ton dimezzando bolletta energetica e emissione di CO2 in atmosfera, usando un forno innovativo a camera verticale per il quale è necessario trovare le condizioni ottimali di esercizio e di organizzazione produttiva. Infatti ad oggi tali forni per questo materiale non sono ancora stati impiegati a causa del rischio presunto di rottura e impaccamento dei materiali. Riuscire in questo significherà ridurre il consumo energetico e aumentare la competitività sul mercato. Infatti oggi la sfida è divenuta anche quella del costo sostenibile rispetto ad una concorrenza dei paesi asiatici che hanno sia manodopera che energia convenienti dal punto di vista economico. Il gap della manodopera più cara è stato sorpassato introducendo negli anni scorsi forti automazioni che hanno consentito di recuperare lo svantaggio e permesso di rimanere in Italia; oggi la stessa sfida si ha sull’energia per cui l’obiettivo di riduzione del consumo energetico è anche l’unico strumento per rimanere competitivi. L’abbassamento del consumo di gas da 5.000.000 a 2.500.000 m3/a consentirà anche una forte riduzione della CO2 eq emessa in atmosfera con indubbia ricaduta ambientale. Inoltre la flessibilità, la versatilità, il minore ingombro e la semplificazione del ciclo produttivo del forno proposto potrebbe consentire non solo il consolidamento della produzione sul territorio nella sede storica ma anche lo sviluppo di nuove unità produttive prossime ai mercati di destinazione con riduzione dell’impatto logistico. La tecnologia proposta, infatti, consentirà di installare produzioni continue on demand con potenziale incremento della capacità produttiva, con investimenti infrastrutturali più bassi rispetto alla tecnologia tradizionale. I partner di progetto, che sono funzionali allo sviluppo di questa tecnologia, avranno un’indubbia ricaduta vuoi per l’acquisizione di nuove conoscenze che potranno spendere sul territorio vuoi nell’indotto dell’azienda stessa. Lo sfruttamento dei risultati del progetto saranno possibili sia sul territorio toscano con il mantenimento e/o potenziamento delle strutture esistenti sia fuori del territorio regionale e nazionale. La quantificazione stimata di miglioramento delle performances di fatturato dei singoli partner è stata stimata in un range variabile 5-20%.